Antico Approdo
Voltolino Fontani (1920-1976) ha dedicato svariate opere a Livorno, privilegiando scorci della “Venezia” e del porto, anche se non esclusivamente.
Decimo Quadro
“Antico Approdo”
Prima metà anni Settanta, Cm 100×150, olio su tavola
Il fil rouge di questa piccola rassegna di dieci opere di Fontani è stata Livorno, soggetto prediletto da Voltolino molte volte, dalla giovinezza alla maturità. E’ stato spesso privilegiato il mare ed il mare è anche lo scenario del decimo ed ultimo quadro proposto, “Antico Approdo”.
Questa marina è indubbiamente diversa dalle altre presentate: la figura ciclopica che osserva una barca che si sta allontanando, ma più probabilmente avvicinando, prendendo in considerazione il titolo, non ha nulla di realistico, potrebbe essere una gigantesca statua posta davanti all’orizzonte, come un uomo assorto nelle proprie meditazioni o un pescatore che aspetta l’approdo dei due rematori. Non è detto i due uomini sulla barca siano pescatori dato che non è certo un peschereccio l’imbarcazione, stilizzata e quasi simile a una piccola gondola. Questo quadro, pur non datato, si inserisce nel periodo della sperimentazione onirica, un genere di pittura di tipo geometrizzante, a volte astratta a volte dal soggetto intuibile, principalmente nature morte.
Interessante notare che le opere del periodo onirico degli anni 70 si ricollegano in pieno al periodo eaista degli anni 50, per l’essenzialità e la già citata geometricità di sapore cubista.
“Antico Approdo” si inserisce a pieno titolo in tale periodo, con le sue larghe pennellate rettangolari che delineano sinteticamente la figura dominante, il cielo, il mare, la spiaggia.
“Onirica” è tutta la visione, nel senso letterale della parola: una dimensione di sogno evocata dal cielo solcato da linee spezzate e in diagonale, dalla spiaggia di un improbabile rosso, dall’enigmatico personaggio principale…..Siamo nel presente? In un lontano passato, come suggerisce il titolo? Lungo un litorale dell’antica Grecia? Agli albori della storia di Livorno? Non c’è nessun elemento che ce lo possa confermare, nessun appiglio ad una dimensione temporale riconoscibile o quanto meno intuibile: questo antico approdo è forse un sogno, forse un luogo della memoria, chissà… quel che è certo è che l’atmosfera misteriosa resta la sua più grande attrattiva.
Si ringrazia Adila Fontani figlia di Voltolino Fontani per la preziosa collaborazione nel fornirci foto e presentazione.
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