Livorno che scompare
Voltolino Fontani (1920-1976) ha dedicato svariate opere a Livorno, privilegiando scorci della “Venezia” e del porto, anche se non esclusivamente.
PRIMO QUADRO
“Livorno che scompare”, 1942, olio su tavola, cm 44,5×58,3
In questa carrellata di opere che hanno Livorno come soggetto, eseguiti dalla giovinezza in poi in tutto l’arco del suo iter pittorico, cambiano la pennellata e la tavolozza ma non il profondo amore di Voltolino per la sua città e la sua attenzione per i suoi aspetti caratteristici.
E’ un’opera del 1942 e non tutti vi riconosceranno il pittore dei cieli rosa e celesti per i quali è assai noto. Al centro del quadro, in lontananza, il Mastio di Matilde; alla sua destra il palazzo del Bertolla, alla sua sinistra un edificio diroccato. Tuttavia esso non deve far pensare alla conseguenza di un bombardamento della seconda guerra mondiale, in quanto già nel 1938, quindi prima della guerra, Fontani aveva eseguito un’opera con gli stessi elementi. Quindi il riferimento è un altro ed infatti l’attenzione è volta alla distruzione sistematica da parte del regime fascista della Livorno più antica, soprattutto medievale, con l’ottica di creare nuovi spazi per nuovi palazzi, come ad esempio il Palazzo del Governo. I colori freddi e l’atmosfera rarefatta sottolineano il disagio di un Fontani appena ventiduenne per questa Livorno scomparsa che gli rimase nel cuore, dal momento che sentì il bisogno di riproporre questo soggetto varie volte nel corso degli anni, fino alla piena maturità.
Si ringrazia Adila Fontani figlia di Voltolino Fontani per la preziosa collaborazione nel fornirci foto e presentazione.
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