Piazza Dante
Continua in Piazza Dante il nostro itinerario storico-poetico-toponomastico-letterario attraverso e lungo Vie, Viali, Piazze e Piazzette di Livorno.
In Nessuna città d’Italia manca una piazza, un via o un viale dedicato al Sommo poeta Italiano, tanto meno poteva mancare a Livorno, dove non pochi vorrebbero addirittura ipotizzare una scappata del Poeta dalle parti di Livorno. Ipotesi che non pochi hanno avanzato , ciascuno per la propria città, un po’ come è successo a Garibaldi, altra gloria nazionale, ma operante in tutt’altro campo.
Certo quell’invito rivolto a Dante da Virgilio proprio nel primo canto dell’Inferno: “ Ma tu, perché rimani a tanta noia, perché non Sali il dilettoso monte/ che è principio e cagion di tutta gioia”, a più di uno ha fatto balenare in testa l’eventualità che un giorno il Pellegrino oltremondano, ascendesse in vita la ripida salita di Montenero, Luogo di Culto , luogo di Cultura.
Tuttavia la spaziosa e maestosa Piazza Dante che si apre davanti a uno dei principali ingressi della Città, La Stazione Centrale, ben porta e sopporta il peso di tanto nome e ben ci fa riecheggiare nella mente, camminando tra i vialetti del parco antistante la piazza, gli immortali versi con i quali Dante salutò il passaggio terreno della sua Beatrice:
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l’ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d’umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi si piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che’ntender no la può chi no la prova:
e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d’amore,
che va dicendo a l’anima: Sospira.
Ogni lunedì una nuova puntata!