Ma la ‘onosci Livorno? Sesta Puntata
Cari amici,
Questa puntata sarà un poco diversa, perché invece di sciorinare date ed eventi, sarà dedicata a un riepilogo di quanto finora detto, oltre a precorrere le tappe future.
In base anche ad alcune domande che mi sono state poste e di cui ringrazio tutti, perché dimostrate che mi state seguendo, oggi mostro questa pianta tratta dalla “Rivista di Livorno” anno 1952 sesto fascicolo, che in pratica fa un riassunto dell’evoluzione di Livorno nel corso dei secoli. Come fa bene notare il Simonini, (l’autore) la ricostruzione è in qualche dettaglio, approssimata o addirittura ipotetica, però nel complesso molto vicina alla realtà.
Condensare in poche righe oltre 1500 anni di storia non è un’impresa facile, ma cercherò di spiegare questo disegno, al meglio delle mie conoscenze.
Dovete cercare di immaginare questo disegno a strati sovrapposti con il passare degli anni, ed ora partendo dall’angolo in basso a sinistra dove si trova disegnata la Fortezza andiamo avanti cronologicamente.
Nei sotterranei della fortezza, troviamo i resti del “Castrum Liburni” (indicato CL) forse del V secolo.
La cosiddetta “Torre di Matilde” del X secolo.
A fianco delle fortezza, che ricordo non esisteva ancora, troviamo la Darsena Vecchia risalente circa al X secolo e sul suo angolo opposto alla fortezza la Rocca Vecchia della stessa epoca.
Sempre al X secolo circa è fatta risalire la costruzione della chiesa di S. Maria e Giulia (indicata S M) che vediamo davanti alla fortezza oltre la Piazza dei Grani, con il relativo cimitero, abbattuta poi come detto per la costruzione della fortezza.
A metà del 1200 i frati Agostiniani costruiscono un piccolo convento accanto all’oratorio esistente, in pratica mettendo le basi per la prima chiesa di S. Giovanni, posta ortogonale rispetto all’attuale con l’ingresso sulla via Maestra (S. Giovanni).
Circa della stessa età era la chiesa di S. Antonio, che troviamo sulla Piazza Vecchia, che successivamente e per diversi anni è stato il duomo di Livorno.
Nella seconda metà del 1300 i Pisani costruiscono la Rocca Nuova, (oggi inglobata nella fortezza) e la prima cinta muraria del villaggio di Livorno, che come si vede bene dal disegno, partiva dalla Torre di Matilde, arrivava in prossimità della zona dove oggi è la camera di commercio, ubicazione della Porta a Terra, da notare il nome delle strade che partono dalla porta stessa (via Porto Pisano e via di Salviano), tornava giù fino alla Rocca Vecchia, proseguiva poi attraversando la darsena, (i moletti del tempo sono gli stessi che vediamo oggi come ubicazione).
Altro particolare da notare; il monumento ai 4 Mori che vediamo all’estrema sinistra del disegno, non indica la stessa posizione che ha oggi il monumento, essendo stato spostato più lontano dalla sponda e verso l’asse della via Grande, nell’ottocento.
Sempre per dare un’idea più precisa di quanto fosse piccola la Livorno del ‘500, basta osservare che la “via del Monte d’Oro“, è la stessa ancora oggi esistente, anche se si chiama “via delle Stalle” ed in pratica lì era già finito il villaggio, perché la camera di commercio sarà edificata solo circa 250 anni dopo le mura pisane suddette. La via del Giardino che troviamo all’estrema destra, oggi si chiama via Fiume e le traverse segnate esistono ancora, pur se con nomi diversi.
Alla fine del ‘400 è edificato il Bastione del Villano vicino la Rocca Vecchia.
Nel 1521 i fiorentini costruiscono la Fortezza, con il disegno dell’Architetto Antonio da Sangallo, incorporando sia la Torre di Matilde, sia la Rocca nuova, detta anche quadratura dei pisani, è scavato il fosso che la circonda, perché fino a quel momento la Rocca nuova era unita alla terraferma. Pochi anni dopo sempre per migliorare le difese è eretta la “Torre della Nespola”.
Gli appartenenti alla Confraternita di S. Giulia, con l’abbattimento della chiesa di S. Maria e Giulia, si trovarono senza chiesa, perciò nel 1521, presero in affitto un magazzino in via S. Antonio per farvi un piccolo oratorio, detto appunto per le sue dimensioni di “Santa Giulina”, chiesa che vediamo vicino a S. Antonio. La chiesa dei Greci, la chiesa delle Purificazione saranno costruite in seguito.
Gli isolati a sinistra della via S. Giovanni sono rimasti circa uguali nel tempo, quelli a destra dopo una serie di modifiche e destinazioni d’uso diverse, sono stati tutti smantellati, sia per costruire il Palazzo del Governo, sia colpiti durante la seconda guerra mondiale e oggi a ricordo rimane solo quel moncone di muro tra il palazzo del governo e l’ingresso del parcheggio sul marciapiede a lato della via Fiume, dove è scritto BAGNO. Volutamente non ho spiegato proprio tutto per lasciarvi il gusto della scoperta.
Saluti da Acciuga
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